Notizie Storiche - A cura di Luigi Rossoni

Il territorio di Ghisalba si estende sulla sponda sinistra del fiume Serio, nel mezzo della pianura bergamasca orientale, a circa 15 Km. da Bergamo.

Ultima modifica 7 marzo 2024

Fin dai tempi più antichi fu occupata da insediamenti abitativi umani; ne fanno fede alcuni ritrovamenti archeologici del secolo XIX° , tra cui un’urna funeraria di epoca preistorica. Ma i reperti maggiormente significativi, indicatori di un insediamento stabile e consistente, risalgono alla dominazione celtica. I Galli transalpini, della tribù degli Insubri, risultano stanziati sul territorio di Ghisalba, in piccoli nuclei sparsi, dando origine a modesti villaggi di capanne, i cui nomi sono giunti sino a noi mediante documenti medioevali. Cito: Noxeda, Salecta, Rivarolo e Seradina. I corredi tombali, rinvenuti, in questi ultimi decenni sul nostro territorio ghisalbese, dimostrano inequivocabilmente la presenza di questi abitatori. All’inizio del II° secolo a. C. i romani intrapresero la conquista della pianura padana, che si concluse due secoli dopo con la completa romanizzazione. Anche il territorio di Ghisalba, si adeguò alla nuova situazione: ben presto si edificarono “villae” in cui antichi abitanti e nuovi coloni, gran parte veterani dell’esercito imperiale, diedero vita ad una popolazione dedita alla bonifica e cultura delle fertili terre. Tracce di questa opera di bonifica e di sistemazione del territorio si possono rinvenire nei confini tra podere e podere, nella rete delle strade poderali, nei fossati irrigui, che richiamano ancora la centuriazione romana. Ma le impronte marcate della presenza romana sul nostro territorio sono i resti di “villae” abitate da un “dominus” (signore), che amministrava vasti appezzamenti di terra assegnategli dall’amministrazione romana. Brandelli di fondamenta di ville romane con pavimento mosaicato bicolore, bianco e nero, sono venute alla luce alla cascina Alessandra, nel campo S. Pietro (i Casai), nei pressi di Villanova, precisamente nel campo traverso. Sull’altura, ove oggi sorge la “rotonda” del Cagnola, un tempo vi era una zona sacra dedicata a Giove, datore di pioggia. L’attuale centro storico ha avuto origine nel V°- VI° secolo d. C., mentre al tempo dei Celti e dei Romani, vi era solo una grande spianata per accogliere gli abitanti pagani dei vici, sparsi nella bassa pianura bergamasca, che convenivano per le solennità pagane, con cariaggi trainati da animali. Oltre a partecipare alle cerimonie religiose, divenivano anche giorni di mercato, si scambiavano prodotti della terra , bestiame, animali da cortile e modesti lavori d’artigianato.

La strada “Francesca”, di origine celtica, che collegava Milano a Brescia, che passa sul nostro territorio, come la via Bergamo - Cremona, città molto importanti durante il periodo romano e il guado del fiume Serio, esistente sul nostro territorio, davano origine ad un vivace incontro di popolazioni, provenienti dalla pianura circostante e dalle città lombarde vicine.

“Dotata di simili prerogative, nota per l’intensa frequentazione da parte delle più svariate persone, capace di coagulare, a vario titolo, gli abitanti della zona (pagus, poi detto pievato), la nostra plaga si presentò all’appuntamento con il cristianesimo, proponendosi quale luogo ideale per la diffusione, propagazione della nuova religione e la nascita della chiesa battesimale per la vasta zona circostante” – (da tesi di Don G. Barbieri).

Sul modesto rilievo, ove un tempo sorgevano l’ara (altare) dedicata a Giove, padre degli uomini e degli dei, e forse un piccolo tempio a lui dedicato, verrà edificata la prima chiesa battesimale della vasta e popolosa pianura orientale bergamasca. –“ Ghisalba infatti, se per un verso può vantare una storia antica gallica e romana, è però debitrice della propria origine, del proprio nome e della propria identità, a quella comunità cristiana con la quale nacque e con cui intrecciò la propria storia sociale, civile e religiosa” (da tesi di Don G. Barbieri).

Nelle vicinanze della prima chiesa antica, gli abitanti dei villaggi daranno origine al primo nucleo di abitazioni, chiamato appunto “Ecclesia Alba”, cioè, Ghisalba. Comunità sorta agli albori del cristianesimo.

Origine del nome Ghisalba

Il nome del nostro paese appare per la prima volta in un documento dell’840 d. C. Sigelberga, pare di Ghisalba, fattasi monaca, dona all’arciprete Garibaldo e al fratello Landeberto, dei terreni, compresi i servi, per la coltivazione dei campi.

L’atto notarile risulta redatto in Ghisalba. Atto felicemente (scritto) in Ghisalba. Nel placito (giudizio) del conte Rotecario di Bergamo, tenuto a Ghisalba nell’843, presenti autorità e molta gente della plaga, il nome del paese appare scritto nella forma Glesialba. Nei numerosi documenti medioevali riguardanti il nostro abitato appare scritto in modi diversi: Ecclesia Alba, Ecclalba, Glesialba, Ecclexialba, Qualisia Alba, Guidalba, Grisalba, Gisalba, forma usata dal XVI° secolo in poi. Per quanto riguarda la sua derivazione latina, Ecclesia sta per Chiesa, parola, secondo il Lupo, data alle chiese battesimali. Più complesso risulta trovare la ragione storica ed etimologica dell’aggettivo “Alba” –Bianca.

Diverse sono le spiegazioni che gli storici bergamaschi e non, forniscono al riguardo. Chiesa- Bianca, perché nei primi secoli del cristianesimo le chiese interamente erano spoglie e bianche (dealbate). Perché la chiesa battesimale nacque agli albori del cristianesimo, e questa spiegazione mi appare la più convincente. Alba, per la veste bianca che i battezzati indossavano dalla notte del Sabato Santo alla “Domenica in Albis”. Alba, nella lingua preromanica significa “altura”, sia l’ara, dedicata a Giove, come la prima antica chiesa sorgevano su di un dolce rilievo. E da ultimo, secondo un’interpretazione semantica franco-tedesca, Chiesa Alba, perché eretta nelle vicinanze di un corso d’acqua, in prossimità di un ramo del fiume Serio.

Luigi Rossoni

 - Aggiornamento luglio 2014 -


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